Art. 24 – LA DIREZIONE ARTISTICA
a) Responsabile della Direzione Artistica è il Direttore Artistico.
b) Il Direttore Artistico è nominato dai componenti la Direzione Artistica.
c) La Direzione Artistica è composta, di diritto, da tutti coloro che espletano la funzione di insegnante a titolo gratuito nei Laboratori Musicali.
d) Non è fatto obbligo ai componenti la Direzione Artistica essere soci ordinari del Circolo Musicale.
e) La Direzione Artistica delibera sulle questioni riguardanti l’ordinario andamento dei Laboratori Musicali, Orchestrali e Corali.
f) Essa si riunisce ordinariamente una volta in principio ed una volta alla fine dell’anno e, straordinariamente, tutte le volte che il Direttore Artistico stimi opportuno di convocarla o ne riceva domanda scritta da uno dei componenti. Delle riunioni verrà redatto apposito verbale di deliberazione, firmato dal Direttore Artistico che andrà trasmesso immediatamente al Consiglio Direttivo per la ratifica.
g) I componenti la Direzione Artistica hanno l’obbligo di intervenire alle sedute del Consiglio Direttivo ogni qualvolta il Presidente lo ritenga necessario.
h) La Direzione Artistica annualmente predispone il programma musico-artistico che, per il tramite del Direttore Artistico, è comunicato all’Assemblea annuale dei soci.
i) E’ compito della Direzione Artistica considerare le idee e le proposte di carattere musicale che le verranno sottoposte dai soci per il tramite del Consiglio Direttivo.
j) Il Direttore Artistico sovrintende al buon andamento didattico, amministrativo e disciplinare dei Laboratori Musicali. Egli designa i componenti la Direzione Artistica e cura la piena ed esatta osservanza di tutte le norme vigenti ed esercita le funzioni assegnategli dal presente articolo.
k) Il Direttore Artistico, sentito i componenti la Direzione Artistica, stabilisce gli orari e ne controlla l’osservanza. Prende i provvedimenti disciplinari richiesti da casi gravi ed urgenti. Provvede alle brevi supplenze e determina le esercitazioni interne d’orchestra, di coro e di musica d’insieme.
l) Stabilisce il numero e le date degli esperimenti pubblici e ne approva i programmi.
m) Al termine dell’anno scolastico, il Direttore Artistico compila una particolareggiata relazione che verrà trasmessa all’Organo di Amministrazione.
n) il Direttore Artistico, in caso di assenza, può delegare le sue funzioni ad un componente la Direzione Artistica.
o) La Direzione Artistica, per lo svolgimento delle attività musicali e culturali, all’inizio di ogni anno solare, fa richiesta all’Organo di Amministrazione di beneficiare di fondi per l’acquisto di ogni genere di materiale didattico. I fondi a disposizione della Direzione Artistica sono costituiti dalle quote dei partecipanti ai Laboratori Musicali, fondi destinati esclusivamente al buon andamento dell’Istruzione Musicale, e/o dalle quote dagli associati, nonché dai contributi pubblici.
p) In caso di dimissioni del Direttore Artistico, il Presidente dell’Organo di Amministrazione ne svolge le funzioni sino alla nomina del nuovo Direttore Artistico.
Direttore Artistico dal 1994
Antonio DI LAURO
PROGRAMMA DI STUDIO NEL LABORATORIO DI MANDOLINO
AMMISSIONE
I primi 34 studi tratti dal metodo di R. Calace;
i primi 39 studi tratti dal metodo di G. Branzoli.
PRIMO CORSO
I primi 61 studi tratti dal metodo di R. Calace;
Duetti Op. 96 di R. Calace;
i primi 67 studi tratti dal metodo di G. Branzoli.
SECONDO CORSO
I primi 84 studi tratti dal metodo di R. Calace;
Duetti Op. 97 di R. Calace;
i primi 100 studi tratti dal metodo di G. Branzoli;
Aria sulla IV corda (J.S. Bach);
Ave Maria (F. Schubert);
Intermezzo della Cavalleria Rusticana (P. Mascagni);
TERZO CORSO
I primi 125 studi tratti dal metodo di R. Calace;
Duetti Op. 98 di R. Calace;
completare il metodo di G. Branzoli nel corso dei prossimi anni;
Serenata idillica (A. D'Alesio);
Six Episodes (A. Stephens).
QUARTO CORSO
Lo studio della II e III posizione tratto dal metodo di R. Calace;
Un preludio o una cadenza con tonalità fino a 4 alterazioni (C. Munier);
2 Sonate: k81 e k88 (D. Scarlatti);
Piccola Gavotta (R. Calace);
34 Sonate e Partite (F. Lecce).
QUINTO CORSO
Lo studio della IV e V Posizione tratto dal metodo di R. Calace;
scelta di alcuni studi tratti da "METHODES DE MANDOLINE" (Leone);
Sonatina per Mandolino e Pianoforte (D. Erdmann);
68 Sonate e Partite (F. Lecce);
3 Sonate: k89, k90, k91 (D. Scarlatti);
Concerto in SOL Maggiore (A. Harse).
SESTO CORSO
Scelta di alcuni studi tratti dal "METHODES DE MANDOLINE" (Leone);
esercizi di scioglidita del metodo di C. Munier;
Sonatina in DO Maggiore e DO minore (L. Van Beethoven);
Concerto in DO Maggiore per Mandolino e Orchestra (A. Vivaldi);
Sonata in RE Maggiore per Mandolino e B.c. (G.B. Gervasio).
SETTIMO CORSO
Sonata per Rovene M.S. 14 (N. Paganini);
Serenata Minuetto per l'Amandolino e Chitarra francese (N. Paganini);
Valzer Fantastico (E. Marucelli);
Concerto in SOL Maggiore per Mandolino ed Orchestra (A. Vivaldi);
Fantasia Poetica (R. Calace).
OTTAVO CORSO
passo d'orchestra Juditha Triumphans (A. Vivaldi);
Concerto in RE Maggiore (N. Conforto);
Concerto in RE Maggiore (E. Barbella);
Sonata in DO Maggiore per Mandolino e Pianoforte (P. Morandi);
passo d'orchestra de "Il barbiere di Siviglia" (G. Rossini).
NONO CORSO
passo d'orchestra del "Don Giovanni" (W.A. Mozart);
passo d'orchestra dell'"Alexander Balus" (G.F. Haendel);
Capriccio spagnolo per Mandolino e Chitarra (C. Munier);
Secondo concerto in LA minore "1 e 2 tempo" (R. Calace);
12 Capricci (C. Munier).
DECIMO CORSO
Preludi per Mandolino solo 1, 2, 3, 5, 10, 11, 12, 14 e 15 (R. Calace);
Studi da concerto Op. 200 e Op. 17 (C. Munier);
Concerto in RE Maggiore (G. Hoffmann);
Concerto in SOL Maggiore (J.N. Hummel);
Concerto in SOL Maggiore (G. Giuliano);
- di C. BERTUCCI:
oppure:
- La Tristezza d'Inverno (A. Stephens);
- di B. PERSICHINI:
PROGRAMMA DEGLI ESAMI DEL CORSO INFERIORE LABORATORIO DI MANDOLINO
1. Esecuzione di un concerto per Mandolino e Orchestra (rid. per Mandolino e Pianoforte o Chitarra) scelto dal candidato tra i seguenti:
2. Esecuzione di una composizione per solo Mandolino scelta dal candidato fra le seguenti:
3. Esecuzione di una composizione per Mandolino e strumento accompagnatore (Pianoforte, Clavicembalo, Chitarra) scelta dal candidato tra le seguenti:
4. Prova Culturale nel corso della quale il candidato deve dimostrare di conoscere la storia del Mandolino e le più rilevanti tipologie strumentali (napoletana, bresciana, lombarda, genovese).
PROGRAMMA PER GLI ESAMI DEL DIPLOMA LABORATORIO DI MANDOLINO
1. Esecuzione di un Concerto per Mandolino e orchestra (rid. per Mandolino e Pianoforte o Chitarra) scelto dal candidato tra i seguenti:
2. Esecuzione di una composizione per solo Mandolino, scelta dal candidato tra le seguenti:
3. Esecuzione di una composizione per Mandolino con strumento accompagnatore (Pianoforte, Clavicembalo, Chitarra), scelta dal candidato tra le seguenti:
4. Esecuzione di:
a) un brano breve di medio-alta difficoltà assegnato dalla Commissione un'ora prima;
b) della parte mandolinistica di un passo d'orchestra scelto dalla Commissione tra i seguenti:
5. Lettura a prima vista di un brano o un frammento scelto dalla Commissione.
6. Prova di cultura nel corso della quale il candidato deve dare prova di conoscere la storia del Mandolino attraverso i più importanti trattati, con particolare riferimento alle trasformazioni organologiche, estetiche e tecniche, dal secolo XVII ad oggi.
PROGRAMMA DI STUDIO CORSO DI CHITARRA CLASSICA
PRIMO CORSO
Scale: 4 scale in prima posizione a 2 ottave (DO- FA- SOL- LA) tratte dal metodo Sagreras I° volume;
Arpeggi: i primi 5 arpeggi tratti dal metodo Gangi ed i primi 60 tratti dall'Op. 1 (I parte) di Giuliani;
Gangi: fino alla lezione 48 del metodo;
Sagreras: fino alla lezione 36 del metodo (I° volume).
SECONDO CORSO
Scale: 6 scale in prima posizione a 2 ottave maggiori e minori tratte dal metodo Sagreras I° Volume;
Arpeggi: i primi 17 arpeggi tratti dal metodo Gangi ed i 120 dell'Op. 1 (I parte) di Giuliani;
Gangi: fino alla lezione 96 del metodo;
Giuliani: la prima parte del metodo;
Sagreras: fino alla lezione 58 del metodo (I° volume).
TERZO CORSO
Scale: la prima parte della tecnica fondamentale di R. Chiesa (scale);
Arpeggi: i primi 43 arpeggi tratti dal metodo Gangi ed i 120 dell'Op. 1 (I parte) di Giuliani;
Gangi: tutti gli esercizi del metodo;
Giuliani: la seconda parte del metodo Op. 1;
Sagreras: fino alla lezione 58 del metodo (I° volume).
QUARTO CORSO
Scale: la seconda parte della tecnica fondamentale di R. Chiesa (esercizi preparatori - scale);
Giuliani: la terza parte del metodo Op. 1;
Sagreras: tutte le Prime Lezioni;
Carulli: i primi 6 Preludi Op. 114.
QUINTO CORSO
Scale: la terza parte della tecnica fondamentale di R. Chiesa (cromatica - scale);
Giuliani: la quarta parte del metodo Op. 1;
Sagreras: fino alla lezione 22 del metodo (II° volume);
Carulli: i primi 12 Preludi Op. 114.
SESTO CORSO
Scale: la quarta parte della tecnica fondamentale di R. Chiesa (scale di terze, seste, ottave e decime);
Giuliani: i primi 6 Studi Op. 48;
Sagreras: tutte le Seconde Lezioni;
Carulli: i primi 18 Preludi Op. 114.
SETTIMO CORSO
Scale: Tecnica fondamentale di R. Chiesa (esercizi sulle scale);
Giuliani: i primi 12 Studi Op. 48;
Sagreras: fino alla lezione 19 del metodo (III° volume);
Carulli: 24 Preludi Op. 114.
OTTAVO CORSO
Giuliani: i primi 18 Studi Op. 48;
Sagreras: tutte le Terze Lezioni;
Sor: i primi 10 Studi.
NONO CORSO
Giuliani: tutti gli Studi Op. 48;
Sagreras: fino alla lezione 18 (IV° volume);
Sor: tutti gli Studi.
DECIMO CORSO
Tarrega: prima serie di Preludi;
Sagreras: tutte le Quarte Lezioni;
Giuliani: i primi 3 Preludi.
UNDICESIMO CORSO
Tarrega: tutti i Preludi;
Sagreras: fino alla lezione 20 del metodo (V° volume);
Giuliani: tutti e 6 i Preludi.
DODICESIMO CORSO
Tarrega: tutti gli Studi;
Sagreras: tutte le Quinte Lezioni;
Giuliani: tutti e 6 i Preludi.
TREDICESIMO CORSO
Tarrega: tutti i Grandi Studi e le Composizioni Originali;
Sagreras: lo studio del VI° volume.
P.S.
Per sostenere gli esami, ci si riporta integralmente ai programmi d'esame del compimento inferiore e del diploma.
LABORATORIO DI CHITARRA CLASSICA PROGRAMMA DEGLI ESAMI OTTAVO CORSO INFERIORE
1. a) Scale semplici in tutte le tonalità maggiori e minori nella massima estensione di ottave
consentite dallo strumento.
b) Scale per terze, seste, ottave e decime, maggiori e minori nelle tonalità più agevoli.
c) Alcune formule di arpeggio scelte dalla Commissione fra le 120 dell'Op. 1 (I parte)
di Mauro Giuliani.
2. a) Uno studio specifico, a scelta del candidato, sulle legature o abbellimenti.
b) Uno studio estratto a sorte fra tre presentati, scelti da:
D. Aguado: studi dalla terza parte del metodo (esclusi i primi 10)
M. Giuliani: Op. 48 esclusi i primi 5
M. Giuliani: Op. 83
M. Carcassi: Op. 60 (esclusi i primi 10)
c) Uno studio estratto a sorte fra i seguenti di F. Sor: Op. 6 nn. 1, 2 e 8; Op. 31 nn. 16,
19, 20 e 21; Op. 35 nn. 13, 17 e 22, corrispondenti ai primi 10 della revis. Segovia.
3. a) Una composizione scelta dal candidato tra le seguenti:
F. Tarrega: Preludi o altre composizioni originali;
M. Llobet: 10 canzoni catalane;
M. Ponce: Preludi;
M. Castelnuovo-Tedesco: Appunti;
b) Una composizione di autore contemporaneo.
SCELTA DI BRANI per un programma-tipo per l'esame di Compimento inferiore
1. a) Scale semplici in tutte le tonalità maggiori e minori nella massima estensione di
ottave.
b) Scale per terze, seste, ottave e decime maggiori e minori melodiche.
c) M. Giuliani, 120 Arpeggi per la mano destra.
2. a) D. Aguado, Studio sulle legature (dal metodo).
b) M. Giuliani, Studio in La minore (dall'Op. 48 nr. 8).
M. Carcassi, Studio in Re maggiore (dall'Op. 60 nr. 14).
D. Aguado, Studio in La minore (dal metodo III parte nr. 12).
c) F. Sor, Studio in DO maggiore (Op. 35 nr. 13).
LABORATORIO DI CHITARRA CLASSICA PROGRAMMA DEGLI ESAMI TREDICESIMO CORSO DIPLOMA
1. Scale maggiori e minori per terze, seste, ottave e decime nelle tonalità più agevoli per lo strumento.
2. Uno studio estratto a sorte 24 ore prima dell'esame fra i seguenti di F. Sor - A. Segovia:
nn. 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14 e 15.
3. N. Paganini: 2 minuetti scelti dal candidato fra i nn. 8, 15, 22, 23, 24 e 26 (dai 26 pezzi originali per chitarra).
4. Una composizione scelta dal candidato fra le seguenti: N. Coste Op. 38; D. Aguado i 27 estudios della III parte del Metodo; A. Diabelli una delle due fughe Op. 46.
5. F. Tarrega - Una composizione scelta dal candidato fra le seguenti: Preludi (nn. 4, 17, 28 e 29), Capriccio Arabo.
6. H.V. Lobos: uno studio (dai 12) a scelta del candidato.
7. Una composizione di rilevante impegno tecnico e polifonico del sec. XVI-XVII per Liuto o Vihuela scelta dal candidato.
8. Una composizione scelta dal candidato tra le seguenti: F. Carulli solo Op. 76 nr. 2 e tema variato nr. 3 Op. 91; M. Giuliani: grande sonata eroica e variazioni su un tema di G.F. Haendel Op. 107; F. Sor: Fantasia Op. 7, introduzione e variazioni Op. 28 e fantasia e variazioni brillanti Op. 30; F. Sor - A. Segovia: variazioni su un tema di Mozart.
9. Una composizione scelta fra le opere dei seguenti autori: M. Ponce, I. Albeniz - A. Segovia, M. Llobet, H.V. Lobos, M. Castelnuovo-Tedesco o altro autore italiano o straniero di adeguata importanza.
10. Lettura a prima vista di una composizione relativamente facile.
11. Interpretazione di una composizione relativamente facile assegnata dalla Commissione 3 ore prima della prova.
12. Illustrare le origini e la storia del Liuto, della Vihuela e della Chitarra.
SCELTA DI BRANI per un programma-tipo per l'esame di DIPLOMA
I Scale maggiori e minori melodiche per terze, seste, ottave e decime.
II F. Sor - Studio nr. 3 Op. 6 (corrispondente al nr. 11 del F. Sor - A. Segovia).
III N. Paganini - Minuetti nn. 15 e 22.
IV F. Tarrega - Reverie.
V H.V. Lobos - Uno studio a scelta dai 12 Studi.
VI A. Mudarra - Fantasia.
VII L. Legnani - Introduzione, tema con variazioni e finale Op. 237.
VIII Origini e Storia del liuto, della Vihuela, della Mandola e della Chitarra.
PROGRAMMA DI STUDIO LABORATORIO DI GRAMMATICA MUSICALE
PRIMO CORSO
Solfeggio: il primo corso del metodo BONA
Teoria: la scala musicale, melodia ed intervallo musicale, le alterazioni, i gradi della scala, musica allegra e musica triste e la scala cromatica
SECONDO CORSO
Solfeggio: il secondo corso del metodo BONA
Teoria: le scale minori, altri tipi di scale, perchè conoscere le scale, sincope e contrattempo, le triadi e le triadi nella scala minore
TERZO CORSO
Solfeggio: i primi 30 esercizi del metodo POLTRONIERI (Primo Volume)
Teoria: stato fondamentale e rivolto degli accordi e della triade, la nota di basso dell'accordo, affinità degli accordi, le cadenze, la modulazione, modulazione e transizione, il trasporto di una tonalità, variazione di una melodia, variazione ed improvvisazione e lo studio degli abbellimenti
QUARTO CORSO
Solfeggio: i primi 60 esercizi del metodo POLTRONIERI (Primo Volume)
QUINTO CORSO
Solfeggio: tutti gli esercizi del metodo POLTRONIERI (Secondo Volume)
SESTO CORSO
(comprende prova d'esame di compimento inferiore)
Solfeggio: tutti gli esercizi del metodo POLTRONIERI (Primo Volume) compreso 50 esercizi di solfeggio cantato
SETTIMO CORSO
(comprende prova d'esame di compimento superiore)
Solfeggio: tutti gli esercizi del metodo POLTRONIERI (Terzo Volume)
Art. 20 – ORGANO DI AMMINISTRAZIONE
1. - L’Organo di Amministrazione è composto da 5 (cinque) membri eletti dall’Assemblea degli associati.
2. - In caso di dimissioni o decadenza dei componenti dall’Organo di Amministrazione sarà integrato dei membri mancanti attingendo dalla lista dei non eletti in base al numero dei voti ricevuti.
3. - Dall’Organo di Amministrazione si riunisce validamente con la presenza di almeno 3 (tre) amministratori e le deliberazioni sono assunte a maggioranza dei presenti. Ogni membro ha diritto ad un voto, in caso di parità nella votazione, prevarrà quello del Presidente; non è ammessa delega.
4. - L’Organo di Amministrazione è convocato dal Presidente con avviso scritto contenente l’Ordine del Giorno, da recapitarsi a tutti gli amministratori, a cura del Presidente almeno 8 (otto) giorni prima della data di convocazione.
5. - In caso di assoluta urgenza l’Organo di Amministrazione può essere convocato, anche con preavviso inferiore, a mezzo telegramma, comunicazione telefonica o per posta elettronica.
6. - Nella prima seduta, convocata dal Presidente dell’Associazione, l’Organo di Amministrazione elegge tra i propri componenti il Presidente dell’Associazione, il Vicepresidente, il Tesoriere-Segretario e 2 (due) Amministratori.
Art. 21 – DURATA E FUNZIONI
1. - Gli Amministratori eletti durano in carica per un periodo di 3 (tre) anni e sono rieleggibili; il loro incarico può essere revocato dall’Assemblea.
2. - L’Organo di Amministrazione svolge tutte le attività esecutive dell’Associazione, rispettando le indicazioni di carattere generale assunte dall’Assemblea.
3.- L’ Organo di Amministrazione si riunisce almeno ogni 6 (sei) mesi e quando ne facciano richiesta almeno 3 (tre) amministratori. In tale seconda ipotesi la riunione deve avvenire entro 20 (venti) giorni dal ricevimento della richiesta.
4. - L’ Organo di Amministrazione:
5. - Nell’esecuzione dei propri compiti l’Organo di Amministrazione può farsi assistere da tecnici da esso nominati, nel numero massimo di 5 (cinque), quali possono partecipare alle riunioni senza diritto di voto.
Art. 22 – IL PRESIDENTE
1. - Il Presidente dura in carica 3 (tre) anni ed è rieleggibile.
2. - Il Presidente rappresenta l’Associazione e compie tutti gli atti giuridici che impegnano la stessa; in caso di assenza o impedimento è sostituito dal Vicepresidente con gli stessi poteri.
3. - Il Presidente convoca e presiede l’Assemblea e l’Organo di Amministrazione e cura l’ordinato svolgimento dei lavori.
4. - Il Presidente sottoscrive il verbale dell’Assemblea e degli Organi di Amministrazione, curandone la custodia presso la sede dell’Associazione.
5. - In caso di dimissioni del Presidente, il vice Presidente, fino alla nuova Assemblea dei soci, esercita le funzioni di Presidente.
Art. 23 – IL TESORIERE-SEGRETARIO
1. - L’Associazione ha un Tesoriere-Segretario nominato dall’Organo di Amministrazione il quale coordina le attività associative ed inoltre:
a) provvede alla tenuta della contabilità, all’assolvimento dei compiti fiscali e contributivi nonché alla conservazione della documentazione relativa alle entrate ed alle spese e degli inventari dei beni dell’Associazione;
b) svolge i compiti di economo ed esercita ogni altra funzione attribuitagli dal regolamento o conferitagli dall’Organo di Amministrazione o dal Presidente;
inoltre:
c) cura la verbalizzazione delle riunioni dell’Organo di Amministrazione e dell’Assemblea;
d) provvede alla tenuta ed all’aggiornamento del Registro dei Soci;
e) cura la tenuta e la conservazione degli atti dell’Associazione;
f) è responsabile della corrispondenza dell’Associazione.
TRIENNIO 2023/2025
Consiglio Direttivo:
PRESIDENTE: Annalisa PALERMO
vice PRESIDENTE: Carmine CIRELLA
SEGRETARIO/TESORIERE: Maria Teresa TRIVISONNO
CONSIGLIERI: Gianluigi DI LAURO, Anthony PALERMO
DIRETTORE ARTISTICO: Antonio DI LAURO
Questa Organizzazione di Volontariato è iscritta nel registro regionale ai sensi dell´art. 10, comma 8 - LEGGE 11 AGOSTO 1991, N. 266: "LEGGE QUADRO SUL VOLONTARIATO", di diritto considerata ONLUS (organizzazioni non lucrative di utilità sociale). In base a queste disposizioni ed in base alla circolare del Ministero delle Finanze 26 giugno 1998, nr. 168/E nonché circolare del Ministero delle Finanze nr. 127 del 19 maggio 1998 le organizzazioni di volontariato possono applicare le disposizioni del decreto nr. 460/97 senza adattare lo statuto alle prescrizioni formali contenute nel decreto 460/97. In particolare sono da elencare le seguenti disposizioni integrative della legge sul volontariato:
Ritenute alla fonte
Alla ONLUS non si applica la ritenuta di cui all´art. 28 del D.P.R. n. 600/73 (ritenuta alla fonte o d´acconto, del 4%) relativamente ai contributi corrisposti da amministrazioni pubbliche. Sui redditi di capitale corrisposti alla ONLUS, le ritenute alla fonte sono corrisposte a titolo di imposta.
Erogazioni liberali in denaro e in natura a favore della ONLUS
Nella misura del 19% possono essere detratti dal reddito fiscale:
Erogazioni con prestiti gratuiti di personale da parte di imprese.
Tasse sulle concessioni governative
Il decreto prevede inoltre l´esenzione degli atti e i provvedimenti concernenti le ONLUS dalle tasse sulle concessioni governative.
Tassa di intrattenimento
La ONLUS è esentata dal pagamento della tassa di intrattenimento se si tratta di attività spettacolistiche svolte occasionalmente in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione.
L´art. 8 comma 2 della legge 266/91 stabilisce che la cessione di beni e le attività prestate da organizzazioni iscritte nel registro regionale delle Organizzazioni di Volontariato non sono imponibili ai fini dell´IVA. Tramite l´iscrizione al registro le organizzazioni sono perciò esentate da qualsiasi obbligo formale e sostanziale in riguardo all´imposta sul valore aggiunto per le attività statutarie svolte. La non assoggettabilità all´IVA delle operazioni effettuate ha, come conseguenza, che l´Organizzazione di Volontariato viene considerata alla stregua di "consumatore finale". Questo significa che l´organizzazione non potrà esercitare il diritto alla detrazione dell´IVA pagata sugli acquisti e sulle prestazioni ricevute. Poiché non è possibile acquistare senza IVA, l´IVA pagata resta a carico dell´organizzazione.
Imposte dirette
Questa ONLUS per le attività svolte nei confronti degli associati o partecipanti in conformità alle finalità istituzionali non sono soggette a imposte dirette, poiché l´attività non viene considerata commerciale.
Inoltre concorrono a formare l´imponibile le somme versate dagli associati o partecipanti a titolo di quote o contributi associativi.
Possiamo anche svolgere in via sussidiaria rispetto all´attività istituzionale, anche un´attività commerciale. In questo contesto va precisato che i proventi derivanti da attività commerciali e produttive marginali, espressamente stabilite dal Decreto del Ministero delle Finanze del 25 maggio 1995, in G.U. n.154 del 10 giugno 1995, qualora sia documentato il loro totale impiego per i fini istituzionali non costituiscono materia imponibile ai fini dell´imposta sul reddito delle persone giuridiche.
Imposta sulle donazioni e sulle successioni
Sempre l´art. 8, comma 2 della legge 266/91 prevede l´esenzione generalizzata da ogni imposta per quanto riguarda gli atti di donazione e le attribuzioni di eredità o di legati a favore della nostra ONLUS. Noi abbiamo comunque l´obbligo di destinare i beni ricevuti e le loro rendite esclusivamente al conseguimento delle finalità istituzionale.
Imposta di registro e di bollo
L´art. 8 della legge 266/91 ha previsto l´esenzione per l´atto costitutivo e successive modifiche dall´imposta di registro. Inoltre sempre l´art. 8 della legge quadro prevede che l´atto costitutivo e lo statuto sociale e tutte le successive variazioni dello statuto sono esenti da imposta di bollo. Le esenzioni si estendono anche a tutti gli altri atti che riguardano esclusivamente la vita dell´organizzazione.
Gli obblighi derivanti dall´iscrizione nel registro regionale per le Organizzazioni di Volontariato
Siamo tuttavia obbligati a presentare ogni anno entro il 30 giugno alla Regione una relazione sull´attività svolta dell´anno precedente. Siamo altresì tenuti a presentare la documentazione relativa alle erogazioni liberali di cui siamo stati beneficiari con l´indicazione nominativa dei soggetti eroganti, fatto salvo l´anonimato quando è richiesto.
Se l´organizzazione usufruisce le agevolazioni fiscali del decreto 460 prima parte sugli enti non commerciali bisogna includere (D.L. 4.12.97, n. 460, art. 5, comma 1):
divieto di distribuire anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la vita del l´associazione, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano imposte dalla legge;
La registrazione dello statuto è stata effettuata presso l´Agenzia delle Entrate di Campobasso come previsto dal Decreto Legislativo nr. 460/1997.
La Scuola per Strumenti a plettro e a pizzico del Circolo Musicale "P. Mascagni" di Ripalimosani è stata istituita dal M° A. Di Lauro nel 1994. Sin dall´epoca della sua fondazione, la Scuola si è proposta di costituire principalmente il "vivaio" del Campus Permanente, cui è tuttora strettamente collegata. Grazie alla sua attività essa si è inoltre sempre distinta come una delle presenze più significative nel panorama culturale europeo. In questi ultimi anni la Scuola ha conosciuto un notevole sviluppo, realizzatosi con la creazione di nuovi corsi, il prolungamento della durata media di quelli già esistenti, la crescita numerica degli allievi iscritti. Inoltre si sta procedendo ad una revisione e ad un progressivo aggiornamento dei programmi didattici, dettato dall´esigenza di mantenere la preparazione degli allievi costantemente in sintonia con i cambiamenti di repertorio, nonché dalla necessità di un progressivo adeguamento alle esperienze acquisite nel tempo. Attualmente la Scuola offre la possibilità di accedere allo studio di Strumenti a plettro e a pizzico, quali Mandolino, Mandola, Mandoloncello, Liuto moderno, Chitarra e Contrabbasso. A questi si affiancano corsi collaterali di studio del linguaggio e della cultura musicale, come Teoria e Solfeggio, Armonia, Musica d´insieme, Esercitazioni Orchestrali. Molto importante è soprattutto il lavoro che in passato è stato svolto, nell´ambito del corso di Esercitazioni Orchestrali, in relazione alla ricerca e allo studio di musiche plettristiche originali, secondo le indicazioni della Federazione Mandolinistica Molisana e di quella Italiana, con le quali la Scuola intrattiene un prezioso rapporto di collaborazione.
Una menzione speciale merita, infine, il profondo impegno, sempre dimostrato dalla Scuola, nel diffondere la conoscenza degli strumenti a plettro, della loro tradizione e del loro repertorio, con la promozione di iniziative rivolte alla cittadinanza e, in primo luogo, ai bambini, sotto forma di "Incontri con lo strumento" e lezioni-concerto presso le Scuole.